per fermare o far partire il servizio clicca sul video con
il mouse destro su Riproduci
to stop or start the service click on the video with the
right mouse click Play
Biennale
Cinema 2014 : Il giorno di Al Pacino, The Humbling
Lido - E' arrivato il
giorno di Al Pacino. L'attore , apparso in una forma
smagliante e con una mise giovanile da punk, ha
catalizzato l'attenzione di fotografi e operatori
televisivi per un lungo periodo di tempo. Per non
parlare del pubblico che lo ha assediato, chiedendo
autografi e selfie. Il rigido ruolino di marcia della
manifestazione ha registrato un po' di ritardo. La
proiezione del suo film dal nome:The Humbling Che
prevedeva la sua presenza ha subito un quarto d'ora di
ritardo. L’ultima volta che ci fu un ritardo sul tappeto
rosso risali’ al 2006 quando Scarlett Johanson ritardò
di oltre 30 minuti. Il protagonista di tanti film di
successo , questa volta, a Venezia, arriva con un ruolo
un po' diverso, originale. Al Pacino porta con se due
pellicole, di cui uno fuori concorso The Humbling
(L’Umiliazione) tratto dal romanzo di Philip Roth con la
regia dell’intramontabile Barry Levinson e l’altro in
concorso Manglehorn regia di David Gordon Green (in gara
per il Leone d’oro) nel quale veste i panni di un
ferramenta di un piccolo paese del Texas dove egli
rimane bloccato dal ricordo di una donna perduta anni
prima. AL Pacino nel film The Humbling interpreta la
parte di un attore teatrale (Simon Axler) settantenne
che smarrisce il proprio talento e va perdendo sempre di
più il suo controllo, creando una vera e propria realtà
alternativa. Simon si affibbia l’instabilità di un ex
attore di successo che vede il palcoscenico come una
metafora della vita. “Ricordo all’inizio della mia
carriera, quando girai Lo Spaventapasseri con Gene
Hackman, faceva molto caldo sul set di un paesino della
California. Gene indossava per la parte diversi strati
di abiti. Lo guardavo e mi chiedevo se fosse pazzo. Nel
tempo ho capito: stava semplicemente facendo il lavoro
che amava”. L’attore soffre la crisi sul palco e finisce
per innamorarsi di una giovane lesbica che grazie al suo
avvicinamento sentimentale lo aiuterà a risolvere le sue
insicurezze. L’uomo in questione illustra la sua follia
lucida tanto da attribuire The Humbling quell’aria cosi
ineffabile e ricca di melodramma.
All'inizio del film Axler decide di trascorrere un
soggiorno presso una struttura psichiatrica; dopo trenta
giorni ne esce, tendendosi però in contatto con uno
psichiatra tramite Skype. Qui Levinson alterna abilmente
le video-consulenze con gli eventi del racconto,
limitando al minimo le interferenze/sovrapposizioni. La
musa di Simon è Peegen (Greta Gerwig), una giovane molto
volubile che si incapriccia del tenero e simpatico Simon
che cercherà di compiacerla in tutti i modi fino a
risvegliare la sua vera passione, il teatro. Il film
taglia via tutti gli aspetti morbosi dell’amore secondo
Philip Roth (autore del romanzo), ma va anche oltre in
questa sua controproducente autocensura: elimina infatti
del tutto le scene di sesso, perciò inserisce nelle
scene una carrellata di vibratori, utile forse a
strappare una risatina imbarazzata ad un pubblico di
signore di mezza età poco smaliziate. The Humbling
infatti, nel suo complesso, non dimostra una gran
considerazione per il proprio spettatore, né della sua
cultura media o dell’esperienza amorosa, e anche quando
si mostra fiero di evidenziare tematiche complicate,
trasmette una sensazione ossessiva conscio/inconscio in
cui Pacino piega le storie e le porta a sé, assorbendo
ogni energia creativa e artistica, rompendo gli schemi
narrativi e temporali e dilatando oltremodo le durate
relative del racconto. (Fabrizio
Menghini, Lido, Sept.
1, 2014)
Biennale
Cinema 2014 : I terribili Boxtrolls
Lido - Sono
brutti, non sono divertenti, tantomeno spaventosi o
simpatici e neanche originali. Signori e signori ecco i
“Boxtrolls”, questi personaggi Gotici Vittoriani sono
tetri e convincenti come dei “Pet Rocks”, ovvero feticci
senz’anima. Le Scatole magiche (The Boxtrolls) è un film
d’animazione realizzato da i Laika Studios in
stop-motion 3d, ovvero un tecnica di ripresa
cinematografica antica che permette di sostituire la
grafica computerizzata. La metodologia della pellicola
ha una ripercussione finanziaria poco dispendiosa sulla
produzione rendendola al contempo assai impegnativa e
spossante da realizzare. La proiezione è stata prodotta
da Anthony Stacchi e Graham Annable creatori di Coraline
e ParaNorman e rientra nella sezione Fuori Concorso del
Festival di Venezia. La storia si svolge sulle pendici
del monte e verticale paese di Cheesebridge (Pontecacio),
in una raffinata città ossessionata dal lusso,
dall’ostentare e dalle scale sociali. La peculiarità del
film ruota attorno queste bizzarre creature “boxtrolls”
che sgusciano dalle loro scatole come fossero paguri
cleptomani che emergono la notte dal sottosuolo per
rubacchiare arnesi e ferraglie solamente al calar del
sole. Le creature sono schive, mute e comunicano con un
linguaggio “Ewok” simile al tagallo, una delle lingue
principali piu’ diffuse nelle Filippine. Queste creature
miti e silenziose credute ladri e rapitori di bambini,
in realtá amano rinchiudersi nelle loro scatole per
dormire o nascondersi da eventuali minacce, esse sono
grottesche, ma anche buonissime, appassionate di
costruzioni e di meccanica. Il giovane protagonista si
chiama uovo e si considera un boxtroll/bambino che
reincarna il collegamento di due mondi paralleli che si
sfiorano a mala pena. I mostri vengono minacciati dallo
sterminatore Archibald Snatcher (Mr. Kingsley) un
“disinfestatore”, vile e crudele che compierebbe
qualsiasi crimine per ottenere la prodigiosa Tuba Bianca
dal borioso Lord Gorgon-Zole per entrare tra le grazie
delle Tube Bianche (elite sociale). Ad aiutare uovo in
questa avventura non manchera’ l’audace e ricca Winnie,
figlia di Lord Gorgon-Zole(voce prestatasi dalla
splendida Elle Fanning) a collegare le falle che
separano due mondi socialmente distanti. (Fabrizio
Menghini, Lido, Sept.
1, 2014)
Biennale
Cinema 2014 : I classici "Gelin"
Lido -"Gelin"
(The bride) film in concorso nella sezione
"Classici-Restaurati". Una giuria composta da due
esponenti di ogni D.A.M.S. d'Italia è chiamata a
proclamare il vincitore. È un film del 1973, ma pur
sempre attuale, che racchiude in sé più temi, quali:
l'immigrazione, l'avidità, a soprattutto la religione
che finisce per uccidere e bloccare anche il
progresso...
Si presenta un'atmosfera tesa in quanto la situazione
familiare, schiacciata dalle tradizioni religiose del
posto, porta al sacrificio di Osman che si oppone
indirettamente al dispositivo in cui è costretto a
vivere. Un altro personaggio che va contro le
"regole" patriarcali che governano l'intera società, è
la madre Meryem; con il suo gesto ribelle rompe
l'equilibrio familiare, grazie anche ad una sua amica
che la aiuta a salvarsi, per poter così ricominciare una
nuova vita. Film capace di far riflettere su
tematiche vicine ai nostri giorni, nonostante la loro
"lontananza" geografica, e presenti in altre forme anche
in occidente.
Inoltre, in un certo senso si rivede in Osman la figura
del Balthazar bressoniano, anche lui predestinato e
vittima nelle mani dell'ignoranza di uomini che
sottomettono i più incapaci di ribellarsi.
(Valentina Logiudice, Lido, Sept.
1, 2014)