Spettacoli

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Golden Globe l'establishment mediatico DEM al canto del cigno, vince "Three Billboards Outside Ebbing, Missouri"

"Taxi" trionfa alla 65esima Berlinale, trionfa l'iraniano "Taxi", Orso d'Argento a Charlotte Rampling

Scandalo al NBC Nightly News

I manoscritti di Kafka a Gerusalemme

"The Artist" fa incetta di nominations ai Golden Globe

E' morto a Londra lo storico Hobshaw

 

Golden Globe celebrato dalle attrici pentite dopo anni di  molestie e di successi, trionfa "Three Billboards Outside Ebbing, Missouri"

Berlino - Hollywood - Il canto del Cigno, Dopo Weinstein, é il tramonto della macchina mediatica di consensi e controllo dei consumi e dei bisogni statunitense e mondiale, messa in piedi da papà Kennedy. rigenerata dal Washington Post, da Kerry, produttore di Micheal Moore fino a Clinton Tutte le attrici DEM, il grande establishment delle pentite dopo il successo, erano più nude che in nero. Gran discorso di Oprah Winfrey, nuova speranza DEM per la Casa Bianca,  prima attrice nera a vincere il Cecil B. De Mille Award alla carriera, “Voglio dare la mia gratitudine alle donne che hanno sopportato anni di abusi e di assalti… Voglio che le ragazze che ci stanno guardando sappiano che un nuovo giorno è all’orizzonte, un giorno durante il quale nessuna debba dire me too un’altra volta”, Così tutti i premi più importanti della 75° edizione dei Golden Globes vanno per il cinema vanno tutti a film femministi o con donne forti protagoniste. "Happy New Year Hollywood! Siamo nel 2018. La marijuana è finalmente permessa e molestie sessuali, infine, non è ", ha scherzato il conduttore della serata Seth Meyers. Vince "Three Billboards Outside Ebbing, Missouri" per il dramma e "Lady Bird" per la commedia. Gary Oldman miglior attore cinematografico per il suo ruolo di Churcill in "Darkest Hours", Frances McDormand ha portato a casa il premio per il drama attrice per il suo ruolo da protagonista in "Tre cartelloni pubblicitari". Vince ancora Il regista messicano Guillermo del Toro,  miglior regista per il fantasy "The Shape of Water". Nella sezione commedie, stravince lo studios indipendente A24 con l'attrice di "Lady Bird" Saoirse Ronan e James Franco per  "The Disaster Artist".

 

 

Come attrice non protagonista vince  Allison Janney di "I, Tonya". Tra le serie televisive vince "Big Little Lies", premio come migliore serie comedy, premio a Nicole Kidman protagonista e anche aLaura Dern e Alexander Skarsgard, Vince anche "The Handmade’s Tale", miglior serie drammatica e miglior protagonista per la sezione dramma, Elisabeth Moss. Miglior film di animazione "Coco" della Pixar e miglior film straniero "Oltre la notte" di Fatih Akin con Diane Kruger migliore attrice a Cannes. Solo questo per il cinema europeo. Zero premi al cinema italiano, in una notte dominata da barzellette e discorsi sullo scandalo e sulle cattive condotte sessuale che hanno rovinato Hollywood. (George Mendez 8 gennaio 2018)

 

 "Taxi" dell'iraniano Jafar Panahi trionfa alla 65esima Berlinale 

Berlino - Alla 65esima Berlinale, si aggiudica l'Orso d'oro, il film più atteso, "Taxi" del regista iraniano Jafar Panahi, ancora agli arresti domiciliari e impossibilitato ad uscire dal suo paese. E' quindi la nipotina in lacrime a ritirare il premio a Berlino. Panahi lo ha realizzato piazzando la sua telecamera sul cruscotto di un taxi nelle vie di Teheran. Il drammatico lungometraggio prodotto, scritto e interpretato dal regista presenta l'umanità iraniana attraverso i racconti dei vari clienti del taxi, che denunciano il regime. In un'intervista con i media iraniani dopo la sua vittoria, Panahi, condannato nel 2010, per propaganda anti-governativa, ha detto: "Sono davvero felice per me e per il cinema iraniano", ma ha colto l'occasione per denunciare il governo iraniano. "Le persone al potere ci accusano di fare film per i festival stranieri. Si nascondono dietro i muri e politici non dicono che i nostri film non sono mai autorizzati per lo screening nei cinema iraniani ". E ha aggiunto, “il cinema è un'arte che occupa tutto me stesso. Questa è la ragione perché continuo a fare film tra mille avversità. E' perché solo così mi sento vivo”.  Il successo per Panahi è arrivato con "The White Balloon" (1995), che gli è valso il premio Camera d'Or a Cannes, il primo premio importante per un iraniano regista al festival. Poi i suoi film hanno avuto un sempre più accentuato impegno politico, come in "The Circle" (2000), uno studio di quattro donne soggiogate dal regime iraniano, e "Crimson" (2003), secondo trionfo a Cannes, con il premio Un Certain Regard. Per la giuria guidata da Darren Aronosfky le decisioni non sono state  semplici, ma  si é trovata la soluzione nel film più atteso dal punto di vista sociopolitico oltreché cinematografico. Per i diritti civili, ma anche per le attuali tensioni internazionali tra Iran e occidente e per lo scontro tra sciiti e sunniti in medio Oriente. L'Orso d'argento Gran Premio della giuria è stato invece assegnato a Pablo Larrain per "El Club", racconto di quattro sacerdoti e una suora esiliati, nascosti dalla Chiesa in una casa affacciata sul Pacifico per pedofilia.
Doppio premio alla regia, assegnato ex-aequo al romeno Radu Jude con il dramma "Aferim" ambientato nel mdioevo balcanico e alla polacca Margorzata Szumoska per l'originale commedia noir "Body".
Orso d'argento per la migliore attrice e migliore attore, due attori inglesi : Charlotte Rampling e Tom Courtenay, protagonisti di "45 years". il nuovo film del regista britannico Andrew Haigh, racconta la crisi di una coppia dopo decenni di matrimonio. Per Peter Bradshaw, "é un film girato con rigore e precisione ed eseguito con una repressa, sicnera passione. Courtenay, in particolare, ci dà quello che potrebbe realmente essere il suo momento migliore".
Le straordinarie immagini di "El boton de Nacar" attribuiscono il premio Orso d'argento per la sceneggiatura a Patricio Guzman. Ex-aequo anche per il miglior contributo tecnico: Sturla Brandth Grøvlen, direttore della fotografia del film "Victoria" e Evgeniy Privin e Sergey Mikhalchuk, direttori della fotografia del film "Under Electric Clouds". (Luigi Votano, 16 febbraio 2015)

 

Berlino - Trionfa sul tappeto rosso del primo giorno della 65esima Berlinale, Juliette Binoche. L’attrice francese presenta "Nobodywants the night" della regista spagnola Isabel Coixet. Binoche interpreta la moglie dell’esploratore artico Robert Peary e dopo aver deciso di seguire le tracce del marito in Groenlandia, nel 1908, si ritroverà persa nel buio e nel gelo dell’inverno polare, in preda a tragiche scoperte e spaventose condizioni di vita.  "Volete sapere proprio la verità, tutta la verità ?", dice divertita ai giornalisti in conferenza stampa, "Abbiamo girato per lo più in studio, a Tenerife, nel mese di giugno, faceva un caldo incredibile, ma abbiamo dovuto creare il freddo con la nostra immaginazione, in modo da convincere voi e il pubblico. Il risultato è che tutto è vero, ma è anche tutto falso". In mattinata, l’incontro con la giuria capitanata da Darren Aronofsky, "Ci intendiamo già molto bene. Sono davvero eccitato all’idea dei tanti film da vedere, li guarderò come sempre, stando attento quello che provo. Ovviamente lavoreremo in modo democratico, faremo discussioni in cui tutti diranno quello  che pensano".  La  giurata   francese Audrey Tautou ha precisato che nessuno "voterà contro qualcosa, ma solo per qualcosa". L’attore tedesco Daniel Bruhl promette comportamento irreprensibile, "Stavolta devo lavorare, non andrò ai party e berrò poco alcool".

 

La produttrice Martha De Laurentiis confessa di essere rimasta scioccata dall’entità "degli investimenti, nel settore cinema, della Berlinale e dell’Europa". Il direttore Dieter Kosslick che ha aperto l’introduzione alla rassegna con un riferimento alle più gravi tragedie del nostro tempo, dalla strage di Parigi all’"immigrazione forzata, all’omofobia, alle torture" e ha aggiunto, "registi e artisti invitati alla Berlinale prenderanno posizione, attraverso le loro opere". Tra le oper epiù attese, dall’Iran, arriva a Berlino "Taxi", il nuovo film di Jafar Panahi condannato dal 2010 a restare inattivo, "Sono un regista e non posso fare nient’altro che girare film". Attese anche Charlotte Rampling, Nicole Kidman, Lea Seydoux, Natalie Portman,  Cate Blanchett a Charlotte Gainsbourg.  (Ilaria Mezzacapo, 6 febbraio 2015)

 

Scandalo al NBC Nightly News, Brian Williams dopo aver rivelato i suoi falsi scoop, si sospende, ma forte di un contratto di 10.000.000 $, solo per un paio di giorni

 

New Orleans - Brian Williams lascia "per i prossimi giorni" il suo posto da anchorman del "NBC Nightly News", lo ha annunciato  dopo che nuovi dettagli sono emersi sui suoi capricci. "Nel bel mezzo di una carriera spesa a coprire  notizie, è diventato dolorosamente evidente per me", ha detto Williams in una nota al NBC News staff. Dopo che è stato rivelato Mercoledì scorso che aveva mentito ripetutamente sul presunto schianto del suo elicottero tra il fuoco delle granata mentre copriva la guerra in Iraq nel 2003. Altre balle apparenti ben pagate, visto che ha appena firmato un contratto da 10 milioni annui per cinque anni, sono emersi in questi giorni, compresa quella che avrebbe mentito su un suicidio assistito e nei suoi servizi su Katrina. "Come caporedattore di 'NBC Nightly News,' ho deciso di tirarmi fuori della mia trasmissione quotidiana per i prossimi giorni, e Lester Holt ha gentilmente accettato di sostituirmi per permetterci di affrontare in modo adeguato questo problema", ha detto Williams nella nota ai compagni dello staff. Ha concluso con ottimismo. "Al mio ritorno, io continuerò la mia carriera a lungo per essere degno della fiducia di coloro che ripongono la loro fiducia in noi." Nuovi dubbi sulle sue ripetute vanterie durante le privazioni e le violenze delle conseguenze orribile di Katrina. In realtà, l'anchorman aveva denunciato di non avere avuto nemmeno una camera d'albergo - o anche una tazza di caffè caldo durante il ciclone del 2005. Adesso, secondo più fonti di impiegati nell'hotel a quattro stelle Ritz-Carlton, dove era alloggiato, "piangeva e si lamentava quando abbiamo spiegato che non riuscivamo a servire il caffè, a causa della mancanza di acqua corrente,. Si è letteralmente messo a piangere." Un ex dipendente dell'albergo, ha detto, "ha agito spaventato a morte". In un documentario di Sundance Channel, Williams ha affermato che stava dormendo su un materasso in una tromba delle scale al quinto piano e ha dovuto essere salvato da Matt Pincus,  giovane sceriffo che lo aveva portato in giro per la città.

"Pincus", aveva detto Brian Williams, "mi ha trovato su un materasso su una scala albergo e mi ha portato indietro e mi ha fatto tornare al lavoro", in un documentario del 2006. Dopo le sue ripetute trasmissioni in diretta in cui sollecitava lanci di acqua, cibo e forniture per la città allagata, Williams è stato salutato come un eroe. Ricevendo tanti premi importanti, tra cui un George Foster Peabody Award e un George Polk Award. Ma lui, in passato, non ha fatto menzione di eventuali comportamenti da primadonna nel documentario dove invece si batteva il petto. "Per un po', eravamo tutti nella stessa barca, e questo va sottolineato," ha detto un testimone e ha aggiunto, "i media non hanno avuto particolari attenzioni dagli elicottero di soccorso, così abbiamo avuto tutti gli stessi problemi con cibo e acqua, non continuare a lungo, ma l'emergenza é stata fondamentalmente troppo breve, non così lunga, dunque, come lui ha sostenuto, e per la qual cosa si é presentato come vittima, sostenendo di essere stato danneggiato dal ritardo dei soccorsi e dalle cattive condizioni in cui viveva nell'albergo". Williams adesso ha ammesso tutto, ma forte del suo contratto può permettersi di assentarsi dal video solo per alcune settimane. (Lucky Brennan, 8 febbraio 2015)

 

 

 

 

 

 

 

I manoscritti di Franz Kafka alla Biblioteca Nazionale di Gerusalemme

Tel Aviv – Dopo un durissimo conflitto giudiziario, sono finalmente consultabili a tutti, i manoscritti di Franz Kafka, adesso nella Biblioteca Nazionale di Gerusalemme come stabilito dal tribunale di Tel Aviv. I giudici israeliani sono riusciti ad averli dopo un lungo contenzioso con Eva Hoffe e Ruth Wiesler, quest’ultima appena deceduta, le due figlie di Esther Hoffe, che li avevano ereditati dalla madre, la segretaria di Kafka. Hanno dovuto cedere alla giustizia israeliana. Scelta saggia, vantaggiosa per l'umanità, una ricchezza per tutti e non un lucro per pochi. Ma Eva Hoffe non si arrende e vuole ricorrere in appello alla decisione dei magistrati.  Un conflitto per le nuove conoscenze è un conflitto sempre valido perché a discapito di chi approfitta di una ricchezza culturale tenendola per se. Il sapere dovrebbe essere un dono gratuito,un regalo da parte di chi sa a chi non sa. E in questo rientrano perfettamente i manoscritti di Kafka che non sono denaro ma cultura. Franz Kafka nacque a Praga nel 1883 e fu un importante e talentuoso scrittore. Prima di morire a Kierling nel 1924 di tubercolosi, lasciò al suo amico Max Brod il compito di distruggere i suoi ultimi manoscritti inediti e d'impedire nuove edizioni di quelli editi.  Brod non esaudì la volontà dell'amico, per cui custodì i preziosi manoscritti e li portò con se quando si trasferì in Palestina nel 1939.  Fece così conoscere le opere di Kafka al mondo intero.  Alla sua morte la suà segretaria Esther Hoffe ereditò i manoscritti che a sua volta lasciò alle figlie Eva Hoffe e Ruth Wiesler, Adesso patrimonio di Israele dell’Umanità. Martina Migale

 

Golden Globe, alle  nominations 2011 trionfa "The Artist"

 

Los Angeles - Sei candidature pèr "The Artist", straordinario movie silent in bianco e nero. Così alle nomination per il 69^ Golden Globe, che verranno consegnati il prossimo 15 gennaio, prestigioso riconoscimento al cinema, assegnato dalla stampa stranera. I Golden Globe a differenza degli Oscar separano il genere drammatico da commedia o musical. Per la categoria attori drammatici trionfano Tutto il resto a Brad Pitt e George Clooney per "The Descendant" e "Moneyball", con loro Leonardo Di Caprio per "J. Edgar" di Clint Eastwood, Michael Fassbender, già premiato con la Coppa Volpi per "Shame" e Ryan Gosling,  per "Le idi di marzo". Per il miglior film drammatico, nomination ancora per Clooney per la regia di "Le idi di marzo",  con Woody Allen per "Midnight in Paris", Martin Scorsese per "Hugo Cabret", Alexander Payne per "The Descendant" e Michel Hazanavicius per "The Artist", Per la comedy, in gara "Le amiche della sposa", "50/50", "My week with Marylin", "The Artist" e "Midnight in Paris". Tra le attrici brillanti, in concorso, Meryl Streep, per l'interpretazione di Margaret Thatcher in "The Iron Lady", nella sezione drammatica; anche Glenn Close, in "Albert Nobbs",  Tilda Swinton in "We Need to Talk about Kevin", Rooney Mara, nel nuovo "Millennium" e Viola David in "The Help". "Terraferma" non è entrato nella cinquina dei migliori film in lingua straniera, Meglio "Il ragazzo con la bicicletta" dei fratelli Dardenne, l'iraniano "Una separazione", "La pelle che  di Almodovar, "In the Land of Blood and Honey", opera prima di Angelina Jolie da regista, e "The Flawers of War" di Zhang Yimou. di Nick Entella

 

 

E' morto a Londra, Eric Hobshaw, lo storico del "secolo breve"

Londra - Due conflitti mondiali in uno, la seconda guerra mondiale figlia del trattato di pace organizzato contro la Germania a Versailles. In questo concetto Eric Hobsbawm aveva parlato del Novecento come de “Il secolo breve”, un libro anticonformista fortemente criticato e discusso ambientato dalla prima guerra mondiale fino alla fine degli anni Ottanta, ma ridotto a 70 anni anziché 100. .Lo storico inglese di origini ebraiche si è spento nella prima mattinata del 30 settembre al Royal Free Hospital. Eric Hobsbawn nei suoi 95 anni di vita si era laureato a Cambridge, e qui ha trascorso la sua vita. Convinto marxista, aveva assunto la difesa della classe operaia e del proletariato internazionale, aveva sempre manifestato camminando contro corrente, non risparmiando attacchi a nessuno. Iscritto al partito comunista britannico fu tra i principali ispiratori dell’attuale New Labour. Ha definito la caduta del comunismo come un momento di disordine dovuto alla lacerazione della stabilità. E sulla seconda guerra mondiale, soleva dire, “in termini semplicissimi alla domanda su chi o che cosa abbia causato la seconda guerra mondiale si può rispondere in due parole: Adolf Hitler”. E infine nel lungo dibattito sulla fine della Storia era intervenuto precisando, “la sola generalizzazione del tutto certa riguardo alla Storia è che, fin quando c’è una razza umana, la storia continuerà”. Isabella Puntorieri

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