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Biennale Venezia 2014

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Biennale Cinema 2014 : Elio Germano confessa come ha interpretato "Il Giovane Favoloso"

Lido - "Non occorre conoscere Leopardi o l'Ottocento italiano per vedere il nostro film, basta anima e cuore perché Leopardi arrivi allo spettatore", con queste parole il regista Mario Martone illustra al mondo con occhio impavido la vita del poeta, scrittore e filologo più importante della storia letteraria italiana ottocentesca, ossia Giacomo Leopardi, interpretato dall’eclettico Elio Germano. Standing Ovation- in sala Grande alla prima ed un successo entusiasmante che ha conquistato dieci minuti di applausi alla prima del film, “Il Giovane Favoloso”. La pellicola oltre che ad essere girata a Recanati è stata anche ambientata tra le mura dell’antico Palazzo Buonaccorsi (storico palazzo nell’alto medioevo maceratese). La vicenda si accentra sulla cagionevole e insalubre condizione fisica del “gobbo”, o fardello che indirizzerà Leopardi a focalizzare la sua vita interamente sullo studio. La mente di Giacomo s’espande, egli è prigioniero del padre che priva i suoi contatti con l’esterno impedendo la sua ascesa verso il successo. Il suo cospicuo talento rende la piccola e graziosa Recanati stretta al talentuoso scrittore, poiché egli risente la necessità di evadere fuori dal confine per seguire le orme del suo mentore Pietro Giordani, con cui iniziò nel 1816 un rapporto epistolare. Secondo il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo, “Il film è stato di un impatto travolgente- Martone, Germano e tutto il cast hanno superato l’esame di critica e pubblico a pieni voti. Sono stato tempestato di messaggi da parte dei recanatesi che volevano sapere e congratularsi per il successo ottenuto dal film e dalla città dove la pellicola è stata in gran parte girata”. Un segno di grande riconoscimento per il lavoro svolto, un ritratto arduo da catturare per compatire la sofferenza e l’ossessione sull’esistenzialismo nel quale Leopardi accentra i propri pensieri. “Ma il vero consiste essenzialmente nel dubbio, e chi dubita, sa, e sa il più che si possa sapere”. Con queste parole Giacomo chiude la scena finale della pellicola evidenziando il suo percorso emotivo con un monologo “favoloso”, esistenziale ispirato dall’eruzione vulcanica del Vesuvio alle sue spalle. Martone ha reso grande un mattatore che risente dell’invidia del palcoscenico e che riusciva a guardare oltre il confine, “infinito”. (Fabrizio Menghini, August 30, 2014).

 

Biennale Cinema 2014 : Pasolini di Abel Ferrara con un grande Dafoe

Lido -  Oggi viene presentato in concorso, “Pasolini” di Abel Ferrara, con Willem Dafoe, Ninetto Davoli, Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio.
"Ho cercato di abitare la sua vita", parole di William Dafoe protagonista del film, “Pasolini”, diretto dal ponderato Abel Ferrara. Si racchiudono in pellicola le ultime 48 ore del poeta, scrittore, artista e rivoluzionario Pasolini prima della sua misteriosa e atroce morte il 2 novembre del 1975. Pasolini venne ucciso in maniera brutale: percosso e poi investito dalla sua vettura, un’alfa Romeo Gt Veloce. Il corpo venne ritrovato sulla spiaggia di Ostia vicino Roma alle sei e trenta del mattino da una signora.
William Dafoe incarna perfettamente le abitudini e la spontaneità di un uomo misterioso capace di proiettarsi nel futuro. La pellicola mostra al pubblico i lavori mai portati a termine da Pasolini come il romanzo, “Petrolio”. L’uomo in questione è stato vittima della sua curiosità spesso al centro di pensieri scomodanti da parte di autorità collegata alla “lotta di potere” nel settore della petrolchimico tra Montedison e Eni. «Quello che davvero è successo quella notte non mi interessa affatto. Pasolini è morto. E questo è tutto. E poi - ribadisce - che significa quello che è successo è del tutto normale. Potrebbe capitare domani stesso a un uomo che gira in una bella auto a New York e rimorchia un giovane dominicano di Brooklyn». Abel Ferrara in questa pellicola ricostruisce le sfumature ossessive e visive del mancato conseguimento delle opere di PPP. Dunque emana una tensione allo spettatore rivelando un fatto realmente accaduto, sicuramente il film più divisorio del Festival.
(Fabrizio Menghini, Lido, Sept. 6, 2014)

 

Biennale Cinema 2014 : Il giorno di Al Pacino, The Humbling

Lido - E' arrivato il giorno di Al Pacino. L'attore , apparso in una forma smagliante e con una mise giovanile da punk, ha catalizzato l'attenzione di fotografi e operatori televisivi per un lungo periodo di tempo. Per non parlare del pubblico che lo ha assediato, chiedendo autografi e selfie. Il rigido ruolino di marcia della manifestazione ha registrato un po' di ritardo. La proiezione del suo film dal  nome:The Humbling Che prevedeva la sua presenza ha subito un quarto d'ora di ritardo. L’ultima volta che ci fu un ritardo sul tappeto rosso risali’ al 2006 quando Scarlett Johanson ritardò di oltre 30 minuti. Il protagonista di tanti film di successo , questa volta, a Venezia, arriva con un ruolo un po' diverso, originale. Al Pacino porta con se due pellicole, di cui uno fuori concorso The Humbling (L’Umiliazione) tratto dal romanzo di Philip Roth con la regia dell’intramontabile Barry Levinson e l’altro in concorso Manglehorn regia di David Gordon Green (in gara per il Leone d’oro) nel quale veste i panni di un ferramenta di un piccolo paese del Texas dove egli rimane bloccato dal ricordo di una donna perduta anni prima. AL Pacino nel film The Humbling interpreta la parte di un attore teatrale (Simon Axler) settantenne che smarrisce il proprio talento e va perdendo sempre di più il suo controllo, creando una vera e propria realtà alternativa. Simon si affibbia l’instabilità di un ex attore di successo che vede il palcoscenico come una metafora della vita. “Ricordo all’inizio della mia carriera, quando girai Lo Spaventapasseri con Gene Hackman, faceva molto caldo sul set di un paesino della California. Gene indossava per la parte diversi strati di abiti. Lo guardavo e mi chiedevo se fosse pazzo. Nel tempo ho capito: stava semplicemente facendo il lavoro che amava”. L’attore soffre la crisi sul palco e finisce per innamorarsi di una giovane lesbica che grazie al suo avvicinamento sentimentale lo aiuterà a risolvere le sue insicurezze. L’uomo in questione illustra la sua follia lucida tanto da attribuire The Humbling quell’aria cosi ineffabile e ricca di melodramma.

 

Biennale Cinema 2014 : "Niçile Dete" vince il premio Giovani Medef

Lido - Per il secondo anno consecutivo la Giuria Giovani del Mediterranean Experiences Festival, giunto alla V edizione, assegna il premio al miglior film del Mediterraneo presente alla Mostra. Quest'anno, la Giuria (Fabrizio Menghini, Luigi Votano, Francesca Giudice), insieme al presidente Nicola Falcinella.  ha assegnato il premio  al film serbo  "Niçije dete" ("No One's Child") del regista Vuk Rsumovic, "per la straordinaria rappresentazione dei diversi aspetti dell'umanità con immagini, luoghi e dialoghi serrati da un avvincente ritmo narrativo che attraversa gli orrori della guerra e dell'adolescenza, ai nostri giorni, nel cuore d'Europa". Il premio sarà consegnato, l'ultimo giorno del festival, il 6 dicembre, al teatro Loreto di Reggio Calabria. Una menzione anche per il film palestinese "Villa Touma" di Suha Arraf, "per come ha affrontato il problema delle tradizioni della Palestina, attraverso le abitudini di una famiglia araba della classe media, delineando le matrici culturali e sentimentali del popolo di un territorio, al di là di conflitti e rivalità". Il Mediterranean Experiences Festival é un incontro di artisti e studenti, giornalisti e produttori che si scambiano idee e mestieri, patrocinato dalla Fnsi, in collaborazione con il Milano Film Festival, l'Accademia Teatrale di Mosca e l'Accademia di Belle Arti di Venezia, negli anni ha presentato film di 40 paesi, con sezioni sulle periferie (Librino di Catania), la Primavera Araba (con l'associazione stampa estera in Italia) con immagini dalla Libia e dalla Siria, Laboratori (cinema d'animazione, scenografia, improvvisazione musica, scrittura, critica cinematografica), dibattiti e workshop. Negli scorsi anni hanno vinto il premio come miglior film del Mediterraneo : 2010 : "Salaam Viterbo" di Maged el Mahdi (Egitto); 2011 : "Il Galeb di Kebili" di Fouad Ben Ali (Tunisia); 2012 : "Moi Put" di Veljjko Popovic (Croazia); 2013 : "Class Enemy" di Rok Bicek (Slovenia)

Lido - "Gelin" (The bride) film in concorso  nella sezione "Classici-Restaurati". Una giuria composta da due esponenti di ogni D.A.M.S. d'Italia è chiamata a proclamare il vincitore. È un film del 1973, ma pur sempre attuale, che racchiude in sé più temi, quali: l'immigrazione, l'avidità, a soprattutto la religione che finisce per uccidere e bloccare anche il progresso...
Si presenta un'atmosfera tesa in quanto la situazione familiare, schiacciata dalle tradizioni religiose del posto, porta al sacrificio di Osman che si oppone indirettamente al dispositivo in cui è costretto a vivere.  Un altro personaggio che va contro le "regole" patriarcali che governano l'intera società, è la madre Meryem; con il suo gesto ribelle rompe l'equilibrio familiare, grazie anche ad una sua amica che la aiuta a salvarsi, per poter così ricominciare una nuova vita.   Film capace di far riflettere su tematiche vicine ai nostri giorni, nonostante la loro "lontananza" geografica, e presenti in altre forme anche in occidente.
Inoltre, in un certo senso si rivede in Osman la figura del Balthazar bressoniano, anche lui predestinato e vittima nelle mani dell'ignoranza di uomini che sottomettono i più incapaci di ribellarsi.
(Valentina Logiudice, Lido, Sept. 1, 2014)

 

Biennale Cinema 2014 : Leoni meritati, vince Roy Andersson con "A pigeon sat on a branch reflecting on existence", Leone d'argento per la migliore regia a Andrej Koncalovskij

 
 
 
La Giuria di Venezia 71, presieduta da Alexandre Desplat e composta da Joan Chen, Philip Gröning, Jessica Hausner, Jhumpa Lahiri, Sandy Powell, Tim Roth, Elia Suleiman e Carlo Verdone, dopo aver visionato tutti i 20 film in concorso, ha deciso di assegnare i seguenti premi:
 
LEONE D’ORO per il miglior film a:
EN DUVA SATT PÅ EN GREN OCH FUNDERADE PÅ TILLVARON
(A PIGEON SAT ON A BRANCH REFLECTING ON EXISTENCE)
di Roy Andersson (Svezia, Germania, Norvegia, Francia)
 
LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a:
Andrej Koncalovskij
peril film BELYE NOCHI POCHTALONA ALEKSEYA TRYAPITSYNA
(THE POSTMAN’S WHITE NIGHTS)
(Russia)
 
GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:
THE LOOK OF SILENCE di Joshua Oppenheimer (Danimarca, Finlandia, Indonesia, Norvegia, Regno Unito)
 
COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione maschile a:
Adam Driver
nel film HUNGRY HEARTS di Saverio Costanzo (Italia)
 
COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione femminile a:
Alba Rohrwacher
nel film HUNGRY HEARTS di Saverio Costanzo (Italia)
 
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice emergente a:
Romain Paul
nel film LE DERNIER COUP DE MARTEAU di Alix Delaporte (Francia)
 
 
PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Rakhshan Banietemad e Farid Mostafavi
per il film GHESSEHA (TALES) di Rakhshan Banietemad (Iran)
 
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
SIVAS di Kaan Müjdeci (Turchia, Germania)
 
 
 
LEONE DEL FUTURO - PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA
“LUIGI DE LAURENTIIS”
 
La Giuria Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” della 71. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, presieduta da Alice Rohrwacher e composta da Lisandro Alonso, Ron Mann, Vivian Qu e Razvan Radulescu, assegna il:
 
LEONE DEL FUTURO - PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA (LUIGI DE LAURENTIIS) a:
COURT di Chaitanya Tamhane (India)
ORIZZONTI
nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.
 
 
 
PREMI ORIZZONTI
La Giuria Orizzonti della 71. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, presieduta da Ann Hui e composta da Moran Atias, Pernilla August, David Chase, Mahamat-Saleh Haroun, Roberto Minervini e Alin Tasçiyan dopo aver visionato i 29 film in concorso, assegna:
 
il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a:
COURT di Chaitanya Tamhane (India)
 
il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a:
Naji Abu Nowar
per THEEB (Giordania, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Regno Unito)
 
il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a:
BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA
di Franco Maresco (Italia)
 
il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE
MASCHILE O FEMMINILE a:
Emir Hadžihafizbegovic
nel film TAKVA SU PRAVILA (THESE ARE THE RULES)
di Ognjen Svilicic (Croazia, Francia, Serbia, Macedonia)
 
PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a:
MARYAM di Sidi Saleh (Indonesia)
 
il VENICE SHORT FILM NOMINATION FOR THE EUROPEAN FILM AWARDS 2014 a:
PAT – LEHEM (DAILY BREAD) di Idan Hubel (Israele)
 
 
PREMI VENEZIA CLASSICI
la Giuria presieduta da Giuliano Montaldo e composta da studenti di cinema provenienti da diverse Università italiane: 28 laureandi in Storia del Cinema, indicati dai docenti di 13 DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, ha deciso di assegnare i seguenti premi:
 
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA a:
ANIMATA RESISTENZA di Francesco Montagner e Alberto Girotto (Italia)
 
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO a:
UNA GIORNATA PARTICOLARE di Ettore Scola (1977, Italia, Canada)
 
LEONE D’ORO ALLA CARRIERA 2014 a:
Thelma Schoonmaker
Frederick Wiseman
 
GIURIA GIOVANI MEDITERRANEAN EXPERIENCES FESTIVAL
JAEGER-LECOULTRE GLORY TO THE FILMMAKER AWARD 2014 a:
James Franco
 
PERSOL TRIBUTE TO VISIONARY TALENT AWARD 2014 a:
Frances McDormand
 
PREMIO L’ORÉAL PARIS PER IL CINEMA a:
Valentina Corti
 

 


 

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